Benvenuti nel blog del circolo del Partito Democratico Grottaperfetta. All'insegna del
"SI PUO' FARE", diamo vita a una forma di partecipazione alla politica che mai si era vista prima. Contribuite sul blog, venite nel circolo, e ve ne renderete conto.

Per presentare argomenti da trattare, inviate suggerimenti e foto a:


pdblog@libero.it






giovedì 25 settembre 2008

Il circolo INCONTRA, discute, agisce, iscrive

Carissimi,
siamo ad un anno dalla bellissima giornata delle primarie del PD del 14 ottobre del 2007.
Abbiamo trascorso un anno sicuramente complicato ed intenso, in cui le improvvise elezioni politiche ed amministrative ci hanno trovato nel mezzo di un cammino verso la definizione di questo nostro nuovo partito, e, purtroppo, la cocente sconfitta elettorale della scorsa primavera ci ha segnato profondamente, ancor più noi romani che abbiamo ceduto l’amministrazione capitolina dopo 15 anni.
In questi mesi abbiamo sicuramente messo le nostre passioni, ci siamo arrabbiati, abbiamo sollecitato, con alterne fortune, una nuova e maggiore incisività della nuova formazione politica. Ci siamo più volte ripetuti che il cuore pulsante del PD deve essere nei circoli e che questi devono essere considerati anche e soprattutto per la loro capacità politica e per il loro rapporto con il territorio.
Da qui si deve ripartire e credo che da qui possiamo ripartire davvero.
Un bel gruppo di persone ha creato e gestito il circolo grottaperfetta con molte iniziative e gruppi di lavoro, nella massima libertà e disponibilità.
Il modo migliore per far vivere e crescere questo partito è stare nel territorio, tra i cittadini: con le nostre forze e con le nostre idee.
Credo che tutti viviamo la consapevolezza dei danni che il governo di destra crea all’Italia e quanto sia necessario organizzare una opposizione forte e puntuale, che faccia proposte alternative su ogni argomento. Una rinnovata spinta sembra ormai manifestarsi a tutti i livelli del PD e su alcuni temi ci saranno giornate di mobilitazione in tutta Italia che culmineranno con la MANIFESTAZIONE NAZIONALE di sabato 25 ottobre a Roma. Al centro i temi del carovita, della scuola, dell’adeguamento dei salari e delle pensioni, della sicurezza, per citare solo i principali.
Su questi temi anche il circolo ha in progetto di produrre informazione ed iniziative sul territorio per realizzare le quali vi chiediamo sostegno con parte del vostro tempo libero.
Certo le difficoltà esistono ma se ci organizziamo e facciamo politica nei circoli possiamo superarle insieme.
Credo fortemente che ogni idea e pensiero vada accompagnato dall’azione politica quotidiana, ognuno per cio’ che puo’, altrimenti rischiamo di parlarci addosso.
Credo fortemente che i cambiamenti deve promuoverli ognuno di noi con il lavoro nei circoli, indicando le necessità esposteci dai cittadini agli altri livelli del nostro partito per far capire da che parte andare.
Nel nostro circolo ci riuniamo in genere il lunedì dalle 18.30 alle 20.30 e saremo lieti di confrontarci con tutti Voi.
In questi giorni parte una fase importante per consolidare la struttura del PD:

il TESSERAMENTO ai circoli
Prendere la tessera è un atto coraggioso e importante;
è la voglia di continuare in un impegno per migliorare il nostro partito; è la concretizzazione dell’idea che l’Italia ha bisogno di un partito democratico forte, combattivo, popolare, plurale; è la consapevolezza che i circoli sul territorio vivono e vivranno solo con gli iscritti che finanziano tramite il tesseramento il circolo ( a proposito abbiamo ormai pochi euro in cassa).
Il tesseramento nel nostro circolo partirà con un’evento pubblico di confronto:

giovedi 2 OTTOBRE alle 18 nella sede del circolo
INCONTRO
SALVARE L’Italia, COSTRUIRE il PD
L’organizzazione e la politica del PD ad un anno dalle primarie
Partecipano gli eletti nelle primarie dello scorso anno alla costituente nazionale:
Marcella Lucidi
Federica Mogherini
Vincenzo Vita
Il tesseramento proseguirà poi con il seguente calendario nella sede del circolo:
Lunedì 6 e mercoledì 8 ottobre dalle ore 18 alle ore 20
ed ogni lunedì e mercoledi successivi dalle ore 18 alle ore 20. (fino a fine novembre 2008)

In attesa di incontrarci presto un caro saluto

martedì 23 settembre 2008

lunedì 22 settembre 2008

Risposta di Vanda a Fabio

Caro Fabio, capisco i tuoi 24 anni. Cerca di stare calmo però, per favore. Vedrò di informarmi meglio; andrò a vedere anche i siti da te indicati e cercherò di farmi una idea. Comunque non credo di poter essere nella condizione di decidere alcunché; puoi fidarti di me dal punto di vista morale, della mia sincerità, ma non sulla validità dei miei giudizi. Ti risponderò, te lo prometto. Vanda

La risposta di Fabio a Vanda

Purtroppo anch'io mi ero abituato a credere solo a La Repubblica. Se scrivi su Google "D'Alema Cavallari" ti usciranno una serie di risultati. Io ti scrivo i più autorevoli:

( http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=252856 ) è la sintesi del libro di Travaglio e di un articolo su Micromega.

( http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/06/02/finanziamenti-illeciti-alema-ammise-un-caso.html ) è un articolo dell'amata Repubblica

( http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/03/28/elenco-di-cavallari-assegni-buste-anelli.html ) è ancora Repubblica.

Prossimamente ti fornirò gli estremi degli atti.

Vanda risponde a Fabio

Se le tue fonti sono Wikipedia... bhe sono un pò poco. Non sai come è scritta quella enciclopedia? Vanda

Fabio risponde a Vanda e Giuseppe

Cara Vanda, sono Fabio Fichi. Hai controllato le fonti di cui ti parlavo? Hai sviluppatto un'idea in merito? Mi piacerebbe non sviare dal punto. L'altra volta ti scrissi che la maggior parte delle persone non sa. Oggi ti aggiungo che la maggior parte delle persone non vuole sapere! Hai presente quando l'interlocutore fa orechie da mercante, dice "bla bla bla bla bla" mentre tu parli? Ecco, di solito mi succede così. Per questo ti sto chiedendo di cominciare dall'indirizzo internet che ti ho spedito nella precedente e-mail, poi di dirmi cosa ne pensi. Te lo chiedo per favore. Dimmi cosa ne pensi, con la stessa durezza con cui parliamo dei rapporti tra Berlusconi e Mangano. Ti scongiuro Vanda, non abbandonarmi anche tu; sono cose scritte con l'inchiostro sugli atti giudiziari, se anche tu non mi risponderai (come tutti gli altri) o svierai, comincerò a sentirmi matto. Controlla quell'indirizzo, controlla se anche tu leggi le stesse cose che leggo io. Le cose sono due: o siete pazzi voi o lo sono io. Mi fido di te Vanda, e di te si fidano tutte le persone a cui queste e-mail sono inviate, siamo al punto di non ritorno: decidi se gli atti giudiziari sono veri o falsi. Se sono falsi, lo sono anche per Berlusconi; se sono veri, allora io dove ritrovo l'entusiasmo? Allora tu dove lo preservi? Purtroppo non ho niente da aggiungere a quanto detto da Giuseppe, in perfetta sintonia col mio pensiero. Ora attendo la tua risposta Vanda, con l'ansia del paziente a cui si deve comunicare se deve vivere o morire. Fabio Fichi

Vanda risponde a Fabio e Giuseppe

Una sola cosa voglio dire: quando dico che non servono le lamentele, non voglio dire che non servono le critiche, anche aspre. Dico solo che è inutile piangere, ma che è necessario dire quello che si pensa, cercando di essere concreti. Io parlo di 'stringere i denti', perché non ci sono alternative e mi pare che la situazione politica sia molto grave; non parlo di entusiasmo consenziente.Ma comunque, visto che continuate a discutere, in fondo in fondo, non siete in disaccordo con me. Vanda

Giuseppe rispnde a Vanda e Fabio

Ho letto le emails del 20 e 21 Settembre e mi rifaccio vivo. Caro Fabio vedo le cose quasi dal tuo stesso punto di vista e mi complimento per quello che hai esposto. Molte sono le osservazioni che mi hanno colpito ma quella dalla quale tutti coloro che leggono potrebbero darci una mano a noi che veniamo definiti "senza entusiasmo, (della serie relativa alle etichette liberatorie) è quella relativa all'ultimo risultato elettorale che ci riguarda, laddove tu dici: "la mia delusione è grande, non perché abbiamo perso ma perché meritavamo di perdere". Provo invece tenerezza per Vanda che ci vorrebbe far tornare il famoso entusiasmo come se lo si fosse perso in quanto ci è scivolato da una tasca bucata e non perché abbiamo esposto alcuni dei motivi che ce lo hanno fatto svanire (e sui quali non mi sembra si ragioni). Io non chiedo ad altri di condividere i miei punti di vista, chiedo che mi si faccia un ragionamento che mi aiuti a capire se le ragioni, i fatti che mi hanno deluso sono immaginari, falsi o marginali. Certo quando leggo che "Le tue delusioni sono le delusioni di tutti" mi chiedo come e perché non si può perdere l'entusiasmo". Per fede?Poi una considerazione su "abbiamo vinto le elezioni per una manciata di voti". Vero, ma cara Vanda non è assodato che abbiamo (pardon hanno) dilapidato un vantaggio di qualcosa vicino ai 20 punti esistenti nell'autunno 2005? Ancora "non siamo riusciti a fare quello che volevamo, ma le forze erano quelle". Nei 20 mesi le liti, le incertezze, il cammino faticoso era di un'evidenza inequivocabile, perché hanno illuso il paese con le tante dichiarazioni rassicuranti, che negavano l'evidenza. Ricordi la certezza sul panettone e poi sulla colomba e poi invece paf! tutto si è rotto, lasciando tutti disorientati per la sicumera sicurezza delle parole e l'amarezza della realtà. Infine una cosa, cara Vanda, per me concettualmente non condivisibile e soprattutto politicamente pericolosa: "Le lamentele servono a poco". Io credo che mia sorella se fa una cosa male sia di maggiore sostegno e salvaguardia digliele le cose che non vanno, magari con affetto ma senza reticenze. Ed invece soprattutto negli assetti confessionali e religiosi non si può criticare, non ci si può lamentare. Anche in alcuni sistemi politici italiani (certamente nel passato, vedi ad es. il PCI nel quale non era affidabile colui che si lamentava, notava alcune contraddizioni evidenti, criticava e così via). Forse è sperabile che si cambi atteggiamento, anche se le capacità d'ascolto del PD sembrano viziate da sordità costituzionale. Sulla composizione dell'elettorato la cosa che più mi colpisce è la rilevante parte di Società Civile che non ha nessuna reazione nei confronti dei comportamenti scorretti, delle falsità dilaganti, dell'illegalità diffusa, della mancanza di etica, delle truffe gigantesche, dei cartelli sfacciati e via dicendo; dall'altra parte una porzione quasi insignificante di poveracci che tentano di "lamentarsi" di questa situazione. Infine una richiesta di conferma a Giorgio Lombardo. A me sembra di ricordare che nelle elezioni del 2001 il leader della coalizione di Centrosinistra fosse Rutelli e non Veltroni, o no? Giuseppe Merola

Fabio risponde a Vanda

Cara Vanda, sono Fabio Fichi. Prima di tutto ci tengo a precisare che non mi hai tediato, se c'è un dibattito vuol dire che ci sono due o più persone che hanno qualcosa da dirsi. Ed è sempre un bene. Ripartiamo da D'Alema: quello che tu non sai, quello che io non sapevo fino a poco tempo fa, quello che nessuno sa, è immensamente grande. Troverai un riferimento all'episodio che ho citato anche su wikipedia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_D'Alema ), ma basta fare una ricerca sugli atti giudiziari. Sono puntiglioso perchè ho raccontato una cosa, ma ne avrei una valanga. Vanda, ricostruisci l'immagine di D'Alema a partire da quell'episodio, e sappi che ce n'è su tutti e di molto più gravi.Io ho 24 anni, quando mi trovo a discutere con persone molto più grandi di me, mio padre ad esempio, tutti mi dicono: 'eh... strano...non lo sapevo...'. E chi lo deve sapere allora? E' un nostro preciso dovere morale leggittimare col voto persone su cui ci siamo informati! Ciò detto, se avessi difficoltà nel reperire questo tipo d'informazioni, posso darti una mano citandoti le fonti o, se ci vediamo per un caffè, portandotele per iscritto. Su D'Alema, Bersani, Fassino, Rutelli, Morassut e tutta la cricca.Non facciamo gli struzzi, informiamoci!; poi siamo liberi di dire 'preferisco lui', ma dev'essere una scelta cosciente. Come hai potuto vedere, in questa mia, non mi sono soffermato volutamente sul partito, ma sugli individui. Ci sarà occasione e lo farò più avanti. Ma vorrei che tu t'informassi e, una volta saputa la verità, mi scrivessi un'e-mail riflettendo su ciò che hai scritto: 'perche' e' la prima volta che sento una cosa del genere di lui, e stento a crederlo; oltretutto, figurarsi se non ci sarebbe stata polemica su una questione del genere e non ne sarebbe enuta fuori una canea del diavolo ( ne hanno fatta una grande come na casa dell'appartamento a Trastevere nel quale abitava, della barca, ... figurati per una cosa del genere!!!)'. Pensando a tutte le cose che non sapevamo e di cui siamo colpevoli. Spero di risentirti presto, ti riscrivo l'idirizzo: ( http://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_D'Alema ). Fabio Fichi

Vanda risponde a Fabio

Caro Fabio, la tua delusione è tale che non pretendo, con questo mia, di riuscire a farti ritornare un pò di entusiasmo. Vorrei però tentare. Iniziamo con le delusioni provate dal fatto, dal detto e non fatto ecc., durante la scorsa legislatura, quando abbiamo , per 1 anno e mezzo, governato: le tue delusioni sono le delusioni di tutti, quelle stesse che hanno portato a decidere per la costituzione del PD ( che non c'era) e per la 'corsa' da soli. Ricordo che abbiamo vinto le elezioni per una manciata di voti, vittoria resa possibile solo mettendo insieme il diavolo e l'acqua santa , da Ferrero a Dini, passando per Mastella, e che senza questo guazzabuglio non saremmo riusciti a prendere quella manciata in più di voti. E' vero, non siamo riusciti a fare quello che volevamo, ma le forze erano quelle. E' inutile pensare, voglio la Norvegia, voglio la Spagna o che so altro, stiamo in Italia, con la sua storia politica, molto diversa da qualunque altro paese. Ricorda che in quel governo governavamo tutti, snza eccezioni, dalla estrema sinistra fino al centro trasformista ; non facevamo che litigare, sempre sul bilico: un qualunque piccolo passo ci avrebbe fatto cadere,e ci avrebbe impedito di tentare di operare quelle trasformazioni che comunque potevamo iniziare. Sicuramente molti errori sono stati compiuti; io per esempio penso che ci siamo troppo preoccupati di tenerci buono l'elettorato di destra, senza neanche riuscirci, perché hanno montato la canea. Ricordati l'isteria e la scompostezza della opposizione di allora, non solo in Parlamento. Forse avremmo potuto andare con più coraggio ( ma il nostro centro ce lo avrebbe permesso?).E andiamo ora al PD: tu dici che questo partito non ha nulla di sinistra, perche' sinistra è imprescindibile da 'legalita'', 'uguaglianza', 'fraternita'': tutto giusto. In che cosa queste tre non sono nel DNA del PD? Devo dire la verità, non lo capisco.Dimmi precisamente dove il PD sia mancante in questo senso, o non remi lungo la direzione che portia queste. [ Non voglio entrare nel merito di quanto dici di D'Alema, perche' e' la prima volta che sento una cosa del genere di lui, e stento a crederlo; oltretutto, figurarsi se non ci sarebbe stata polemica su una questione del genere e non ne sarebbevenuta fuori una canea del diavolo ( ne hanno fatta una grande come una casa dell'appartamento a Trastevere nel quale abitava, della barca, ... figurati per una cosa del genere!!!)girerei la questione a lui.]Infine la questione del centro: su questo potremmo essere d'accordo. Io non ho mai capito cosa voglia dire 'Centro': in Italia, sopratutto negli ultimi tempi, mi pare che sia sempre più sinonimo di trasformismo. Anni fa, cercare il centro significava cercare i ceti medi, in una societa in cui sinistra si identificava genericamente con classe operaia. Oggi non ha più senso. Di fronte al terremoto politico che ci ha investito, di fronte alla scomparsa delle appartenenze, in una situazione fluida in cui elettori di rifondazione comunista votano pe la Lega, ... che vuol dire Centro? Esiste in Italia un cosidetto Centro cattolico, questo sì, quello che sente le gerarchie ecclesiastiche, incerto tra posizioni politiche laiche e aderenza ai dettami della Chiesa. Sicuramente nei confronti di questo centro dobbiamo porci in una posizione di rispetto, ma di fermezza, cercando di esaltare quanto ci può accomunare nei valori; una parte di questo centro, quello in cui prevalgono il senso di laicità e l'adesione a valori 'cristiani' di solidarietà, tolleranza e rispetto, viaggia con noi nel PD. Quella parte più legata ai dettami della Chiesa e ai 'poteri temporali' appartiene ad un centro-destra democratico, con il quale non credo sia possibile viaggiare in alcun modo; al massimo, in questa situazione politica, si puo' tentare di fare degli accordi di opposizione contro Berlusconi. Io vedo in Italia pertanto un centro sinistra, un centro destra cattolico e una destra; perche' è di questo che si tratta: quello che ci governa e' un governo di destra, nella ideologia e negli atti; e' un governo fortemente ideologico , che contiene in se' tutte le ideologie della destra, il cui fondamento comune è l'egoismo sociale: ultraliberismo quando fa comodo ( con distruzione del welfare, privatizzazione della scuola, darwinismo sociale ecc.), ma statalimo e nazionalismo di tipo protezionistico, intolleranza e razzismo; il tutto mescolato a forme difalso osseqio alla gerarchia cattolica. A me pare un revival moderno di tutte, dico tutte, le manifestazioni peggiori della Destra del XX secolo ( fascismo, come storicamente si è manifestato)Per questo, non sono stanca di lottare contro Berlusconi, che la incarna. Per il resto, voglio capire perché in Italia sta succedendo questo; voglio tentare di dare il mio contributo affinché il PD, che è l'unico strumento che abbiamo e siamo stati capaci di costruire, possa rafforzarsi. Non dico di essere contenta del prodotto che abbiamo, perche' e' ancora in costruzione: cerchiamo di costruirlo così come lo vogliamo, senza tirarci indietro e senza rassegnarci disgustati. Le lamentele servono a poco. Spero non averti tediato troppo. Ciao, Vanda

sabato 20 settembre 2008

Fabio Fichi risponde a G. Merola

Caro Giuseppe,
sono Fabio Fichi. Chiedi i "perchè", e mi inviti a nozze, ecco i motivi della mia delusione (sul periodo in cui abbiamo governato noi): indulto; riforma giudiziaria; intercettazioni e bavaglio alla stampa (28 luglio 2006); disegno di legge sulle tv (12 ottobre 2006). Poi ci sono tutte le cose dette e non fatte. Legge sul conflitto d'interesse? Sulle coppie di fatto? Fecondazione assistita? Unioni civili? E le leggi mai abrogate: Cirielli; Bobbio; Carnevale; Cirami eccetera. Temi fondamentali su cui la base aveva fodato il proprio entusiasmo. Temi abbandonati dopo la vittoria.
In merito all'ultima campagna elettorale, quella che ci ha visti sconfitti su tutta la linea, la (mia) delusione è altrettanto grande, non perchè abbiamo perso, ma perchè meritavamo di perdere.
Per esempio per via dei nostri dinosari ammalati. Ne cito solo uno per non essere prolisso: D'Alema. Piccolo dettaglio: la prescrizione, a cui non ha rinunciato, lo ha salvato a Bari dall'accusa di finanziamento illecito dal boss delle cliniche Francesco Cavallari, legato alla sacra Corona unita. Reato che egli stesso confessò nel 1994, quando era prescritto già da un anno. In breve, quand'era segretario del Pci in Puglia e consigliere regionale (1985) accettava finanziamenti (tra l'altro in nero, NERO, NERO, NERO!) da clan mafiosi. E perchè? In cambio della sua mediazione con la Cgil, per evitare che i lavoratori scioperassero.
In ultima analisi perchè il PD si è presentato alle elezioni come un partito che di "sinistra" aveva solo qualche brandello. Per me "sinistra" vuol dire quelle 3 cose imprescindibili: LEGALITA', UGUAGLIANZA e FRATERNITA'. Quindi abrogazione delle leggi vergogna e proposte ferme e decise verso una società di SINISTRA, sull'esempio del MODELLO TRONDHEIM e norvegia più in generale. Lì, chi è laburista (noi qui diremmo sociademocratico), perde o (soprattutto) vince le elezioni senza timore di offendere la suscettibilità dell'elettorato centrista.
Per concludere, ora abbiamo un sistema bipolare, questo funziona solo se i poli sono opposti. Diversi nelle persone, nei modi e nelle proposte. Se entrambi basano il proprio operato sui tuffi al centro e sull'ideologia (per esempio: "vota me che sennò fai vincere l'altro") allora diventa un sistema monopolistico. Il monopolio è accettabile in una società coesa e con un fortissimo senso civico. Qui invece vige l'individualismo comportamentale e il conformismo delle idee. Dunque abbiamo fallito doppiamente.
Ora chiedo a tutti i "soddisfatti" dopo il coito della fusione DS-Margherita, le cose sono andate come sono andate, voi siete felici. Dunque le cose sono due: o desideravate un partito così (io non condivido ma vi rispetto), oppure voi non avete in testa un modello ideale di partito, allorchè va tutto sempre bene, basta che non c'è l'uomo nero, il lupo cattivo, Berlusconi. Chiamatelo come volete, ma è ora che questa favola finisca.


Fabio Fichi

Giuseppe Merola dice:

Scusate se intervengo ancora ma sono rimasto colpito dall'elevato livello del dibattito. A differenza di molti blog tutti restano nel tema, non ci sono esposizioni che ricorrono al linguaggio volgare se non addirittura scurrile. E vi ringrazio tutti per questo. Faccio una proposta per consentire di capirci meglio e magari arrivare ad una sintesi accettabile da condividere. La proposta è quella di evitare aggettivi e giudizi che si riferiscono alle posizioni altrui ed anche alle proprie valutazioni: diciamoci il "perché" si può non essere d'accordo o quale la nostra alternativa a quanto proposto o espresso da altri. Questo in quanto l'aggettivo o la mancanza di perché non sempre consente all'altro di capire in quanto il possibile differente punto di vista glielo può impedire. E magari comincio io tanto per far capire meglio quanto sostengo. Velia Lapadula nella sua email del 17/9 fa un bilancio "positivo". Se dicesse il "perché" o quali sono gli elementi o gli aspetti che le consentono di arrivare a tale conclusione noi potremmo prenderli in considerazione e valutarli non essendo stati in grado di coglierli a suo tempo. Mirella Curti nella sua del 17/9 si riferisce al "pessimismo dilagante". Bene, intanto occorrerebbe definire cosa sia il pessimismo e cosa l'ottimismo e rapportare queste valutazioni con la "constatazione dei fatti di cui si parla", perché io ho il sospetto che vengano definiti pessimisti quei rilievi che o non si condividono o, peggio ancora, contestano dialetticamente le posizioni "ufficiali" o quelle dei leader di partito o di appartenenza. Poi ella nel riferirsi, mi sembra, a coloro che ritornano su aspetti critici più o meno acclarati (che definisce "ritornelli") riserva loro la definizione di "masochisti e morbosi". Bene ma a quali contenuti si riferisce? Quali sono i suoi "perché"? Quali i suoi punti di vista o proposte od osservazioni differenti? Ricordare e reiterare critiche piuttosto condivise è una pratica da sostituire con il silenzio? Perché non ci confrontiamo sui "contenuti" ed evitiamo di rapportarci con questi giudizi? Io capisco di più se vengo collocato in tali ambiti? Ed ancora Mirella che propone proposte alternative. Per carità il metodo è assolutamente condivisibile e accolto. Vogliamo parlare della capacità di essere ascoltati da chi poi, nei fatti, può modificare la realtà? Ascolto che è inesistente. O facciamo finta che esista. O mi sbaglio. Infine, e mi scuso ancora per questo metodo ma lo scopo è di verificare se è possibile capirci per poi trovare una strada alternativa all'inerzia che ci circonda, mi riferisco ad Enzo e a quanto da lui scritto il 17/9. Mi sembra che "la disaffezione ed il pessimismo" che rileva non siano da lui molto condivisi. Appunto, intanto cos'è questo dannato salvifico "pessimismo" che sembra il rifugia dialettico di coloro quando lo attribuiscono agli altri senza > spiegare e far capire le possibili diversità dei punti di vista in > campo.> Poi la questione dei compagni che stanno sulla riva del fiume. Non > stiamo sulla riva e se ci dovessimo capitare ci fermeremmo ad > apprezzare l'acqua che scorre eternamente e le sensazioni che tale > visione può fornire. Ma al di là della poesia che quella > contemplazione potesse sollecitare, il "collocarci" in quella > etichetta quanto aiuta a conoscere le proposte e le diversità > esistenti e quanto fornisce la sicurezza che le posizioni reciproche > siano state capite?> Infine il fatto che le proposte sullo straordinario stessero nel > programma elettorale. Mi è sembrata quasi un'amara constatazione del > fatto di quanto potesse essere ovvio che la presenza nel programma di > un qualche cosa fosse la garanzia di essere portata a compimento o > che avesse valenza politica. A parte che quanto è stata scritto nel > programma è stato oggetto di dissociazione a posteriori da parte di > qualcuno, a parte che quanto scritto nei programmi anche precedenti > non è stato potuto interamente attuare, in Politica quando la > Maggioranza prende un'iniziativa è sufficiente che l'Opposizione gli > dice "guarda che è scritto nel programma" o fa battaglia politica. Io > mi riferisco a quest'ultima che mi sembra che sia mancata.> > Conclusione: perché non la smettiamo con aggettivi, etichette, > ovvietà e diciamo ai nostri compagni di disavventura con chiarezza, > senza equivoci e soprattutto non dando per scontate cose che possono > non esserlo affatto?> > Scusate anche la lunghezza e, spero, a risentirci presto.> > Giuseppe Merola> > >

giovedì 18 settembre 2008

La risposta di Fabio

Cara Velia,
il mio animo non è urtato, anzi, sono sempre contento di poter scambiare le mie idee con chi la pensa diversamente da me.
Comitati e associazioni sono grandi cose, la base della democrazia. Sono piccole e ben rappresentano l'interesse dei pochi (in senso relativo) che vi partecipano. Quando invece affrontiamo i grandi partiti di massa la storia si complica: e se hai capito che le due ideologie sono uguali, allora mi sono espresso male. Intendevo dire che sono diversissime, ma che vengono sbandierate dai politici SOLO per raccogliere voti, non perchè ci credano e le mettano in pratica. Facciamo qualche esempio.
Il PDL è portatore dei valori (così credono gli elettori) di liberismo, nazionalismo, defiscalizzazione eccetera. Prendiamo Alitalia: Berlusconi la divide in due società, una in attivo, una in passivo. Quella in passivo la carica sulle spalle dei contribuenti. Contraddicendo il primo comandamendo circa la diminuzione delle tasse. Invece di favorire Air France preferisce cederla a imprenditori nazionali. E qui contraddice il dogma liberista. Questi imprenditori fra 5 anni la venderanno sicuramente a una compagnia estera più forte, e verrà a cadere l'ultimo baluardo, quello del nazionalismo.
Ieri ho incontrato un mio amico di destra, e mi ha ribadito che è contento d'aver votato Berlusconi per i valori di cui sopra. Cosa rispondergli? Sì, come dici anche tu, le ideologie esistono e sono diverse. Ma i fatti sono un'altra cosa.
Sono contento di essermi confrontato con te e spero di poter continuare con tutti i virtuosi della parola che volessero farlo.
Fabio Fichi.

La risposta di Velia

IL pd è IL primo partito a cui mi sono iscritta nei miei quarant'anni di vita.

La delusione al voto di aprile è stata forte
Anche dopo il mio impegno in diretta per IL ConsiglioComunale
per IL Comune di Fiumicino.
( ero uno dei nomi simbolo....donna ..nuova ,..del nuovo PD..)
E' la lista PD che in tutta la provincia ha dato IL maggiore scandalo ( eravamo su tutti igiornali )
Abbiamo avuto al ballottaggio 4 candidati degli 8 eletti nelle liste PD (io non sono rientrata)
Che hanno " cambito maglietta" e adesso uno di loro è addirittura assessore con la giunta di centro destra.

E' per quello che ho dichiarato IL mio stand-by politico, sopratutto a livello locale
Questo cmq MI fa partecipare in diretta alle riunioni in corso ( oggi era ad un incontro al regionale al PD a via Colombo).

IL mio impegno è stato sempre nei comitati e nelle associazioni, ancora oggi credo di aver fatto la cosa giusta
Non ritengo assolutamente uguale l'ideologia di destra o di sinistra
Ma forse incarno IL detto
Che la speranza è l'ultima a morire

IL cambiamento c'è..è in corso..adesso probabilmente è uno dei momenti peggiori
Questo non ci deve far desistere
Per I nostri figli , per quelli degli altri
Per noi stessi.
E al momento credo che presto arriverà IL leader alla Zapatero..chissà

Scusa per l'ottimismo....

Velia M. Lapadula

Lettera a Velia

Cara Velia,

sono Fabio Fichi. Ho ricevuto la tua e-mail. Ora dubbioso mi chiedo: "SE NON SARA' IL PD SARA' ALTRO"? Che vuol dire? Intendevi dire che questo o quello, tanto non cambia nulla?
E che intendevi dicendo che il 14 non ci credevi, cioè, a cosa non credevi? Al fatto che Veltroni non ha accettato il confronto e si è scelto "avversari" da battere a mani basse?
Quello che è avvenuto, la trasformazione degli scenari politici, accaduta anche grazie a noi, questo è vero: la trasformazione del Pci in "cosa" e poi in Pds-Ds-PD. Ogni volta sperando che fosse la nascita di una nuova Italia, laica e moderna.
Oggi ci consideriamo ancora persone di sinistra. Ma abbiamo votato per il cattolicissimo Prodi, sicuri che fosse meno peggio di Berlusconi. Anzi, l'odio per il Cavaliere ha, fino a un certo punto, tenuto in vita una fede politica, anche se solo in negativo: era pur sempre qualcosa in cui credere. Abbiamo dato fiducia a D'Alema e Fassino, anche quando tentavano di scalare le banche. Ci siamo sforzati di credere nel PD. Anche se la principale preoccupazione dei "nostri" leader sembra quella di non dire o fare nulla che possa irritare il Vaticano e i vescovi, e chiarire che loro non faranno come Zapatero in Spagna. "L'Italia è diversa, in Italia non avrebbe senso togliere i crocifissi dagli uffici pubblici", ha detto Fassino poco tempo fa.
Ora ascoltiamo, con espressione vacua, Rutelli che afferma la necessità di "rilanciare il Partito Democratico".
Io, che non sono ancora genitore, rinfaccio a mio padre d'avermi dato una cultura politica ideologica e faziosa, trovo sbagliato dire a un bambino che la sinistra è "giusto", la destra è "sbagliato". Sì perchè il nostro voto, la nostra scelta, il nostro avallo, non va a una filosofia di destra o di sinistra, ma a dei politici che fanno delle scelte. Pubbliche e private. C'è chi si fa fare i pompini dalle pari opportunità, e chi se la fa coi
mafiosi pugliesi per placare il sindacato di cui fa(ceva) parte. C'è chi della politica non sapeva nulla e chi faceva finta d'essere comunista. C'è chi aveva l'amico stalliere e chi pitturava di blu le strisce dei parcheggi. C'è chi è fascista e chi (diciamolo!) fa affari coi palazzinari. C'è chi intasca soldi dalla sanità laziale e chi da quella abbruzzese. Chi apre una rete tv illegale, e chi lottizza quella pubblica. Eccetra eccetera eccetera. Le vogliamo dire queste cose ai nostri figli? Votare l'uno o l'altro non vuol dire essere di destra o di sinistra. Infatti non c'è ideologia nei loro atteggiamenti.
Ancora entusiasta?

Fabio Fichi.